giovedì 10 luglio 2025

Il Codice Leone: La Rivoluzione della Cura Parte dagli Anziani


Papa Leone, in occasione della V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani (27 luglio 2025), ha voluto parlare con la tenerezza di un figlio e la fermezza di un padre.

 Il suo messaggio non è solo un invito alla compassione, ma un piano d'azione spirituale e sociale: una vera e propria strategia del cuore.

 Questo "Codice Leone" – come possiamo chiamarlo, evocando la forza e la dolcezza che insieme caratterizzano il Pontefice – è un appello a ogni cristiano per uscire dalla routine, per compiere scelte coraggiose, per vivere la fede nella concretezza della relazione con chi spesso viene dimenticato: gli anziani.

il Santo Padre non si limita a celebrare i nonni, ma li pone al centro di un nuovo protagonismo ecclesiale e umano. La sua voce chiama ogni battezzato a diventare costruttore di speranza attraverso gesti semplici ma radicali: rendere visita agli anziani soli, creare con loro legami di preghiera e sostegno, ascoltare le loro storie e accogliere il loro amore gratuito. Questi gesti, apparentemente piccoli, diventano nell'economia del Vangelo, segni potenti del Regno che viene. 

È in questa logica che la Chiesa ha deciso di concedere l'Indulgenza giubilare a chi compie un "pellegrinaggio verso Cristo" andando a trovare un anziano solo. È un capovolgimento evangelico: Gesù si rende presente non nei luoghi spettacolari, ma nei volti segnati dal tempo, nella fragilità che diventa spazio sacro.

Il "Codice Leone" è anche spirituale. Non si tratta solo di un movimento di carità sociale, ma di una conversione interiore. Il Papa ci ricorda che amare e pregare sono libertà che nulla può toglierci. Anche nella debolezza, anche nel letto di un ospedale, anche tra le mura silenziose di una casa dove si è rimasti soli, è possibile essere segni luminosi di speranza. Questa consapevolezza restituisce agli anziani dignità piena: non più soggetti passivi da assistere, ma custodi della fede, testimoni della speranza, sorgenti di amore.

Il messaggio richiama la Scrittura con la consueta naturalezza del Papa: dal libro del Siracide alla seconda lettera ai Corinzi, la Parola di Dio illumina la condizione dell'anziano non con pietismo, ma con forza profetica. "Se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo – scrive San Paolo – quello interiore si rinnova di giorno in giorno." È da qui che nasce l'energia per continuare a vivere da cristiani anche quando il corpo tradisce, anche quando gli occhi non vedono più come prima e la memoria vacilla. È un rinnovamento che scaturisce dall'incontro quotidiano con Cristo, specialmente nella preghiera e nell'Eucaristia.

Ma questo rinnovamento non è solo per sé. L'anziano è chiamato a trasmettere la fede, a lodare Dio per la sua benevolenza, a essere lievito di unità nelle famiglie e ponte verso le nuove generazioni. 

Leone XIV  chiede agli anziani di essere "segni di speranza", nonostante le fatiche, e di coinvolgere il cuore anche verso chi è lontano. Non si può essere cristiani chiusi in se stessi. La vecchiaia, se vissuta nel Vangelo, diventa una stagione fertile, una primavera nascosta.

Il Papa, con la sua visione pastorale concreta, lancia anche una sfida alla Chiesa tutta: cambiare passo. Non basta più una pastorale degli anziani che si limiti all'assistenza o alla commemorazione. 

Serve una rivoluzione, che sia della gratitudine e della cura. Ogni parrocchia, ogni gruppo, ogni associazione è chiamato a riscoprire la propria missione accanto a chi è avanti negli anni. Non si tratta di organizzare eventi, ma di intessere relazioni. Non si tratta solo di fare qualcosa "per" gli anziani, ma "con" loro.

Il "Codice Leone" in questo caso è tutto in questa intuizione: la cura non è un'attività accessoria del cristiano, ma il cuore del suo essere nel mondo. Ed è proprio con gli anziani che questa cura prende il volto più evangelico, perché spesso sono loro a essere scartati, dimenticati, marginalizzati.

 Il Papa ci invita a guardare oltre lo status quo, a osare, a pensare in grande. Per farlo, occorre partire dal piccolo, dal quotidiano, dall'incontro personale.

È una rivoluzione mite, ma profondamente trasformante. Chi va a trovare un anziano non torna mai come prima. Scopre che dietro la fragilità si nasconde una forza spirituale, che dietro la lentezza c'è una saggezza, che dietro il silenzio ci sono parole da custodire. È Cristo stesso che si rende presente in quegli incontri, perché "ero solo e mi avete visitato".

Papa Leone , con la forza dei simboli e la chiarezza dei gesti, propone alla Chiesa e al mondo una visione nuova della vecchiaia. Non più una stagione di declino, ma di trasparenza: è nel tempo in cui tutto sembra finire che può emergere ciò che conta davvero. Gli anziani, con la loro vita lunga, sono testimoni della fedeltà di Dio. E proprio per questo, sono ancora oggi chiamati ad annunciare, a pregare, ad amare.

Il messaggio per questa Giornata Mondiale non è un semplice appello, ma un invito ad agire. Per i giovani, è l'occasione di riscoprire le radici. Per le famiglie, è un invito a non trascurare i propri nonni. Per le comunità ecclesiali, è un programma pastorale da mettere in pratica. Il "Codice Leone" non è un documento astratto, ma una via concreta per costruire una Chiesa più umana, più evangelica, più viva.

Perché dove c'è un anziano amato, visitato, ascoltato, lì c'è il volto di Cristo. E dove c'è il volto di Cristo, lì nasce la speranza.

Marco Baratto

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