Leone XIV: "Riparate le reti, costruite relazioni di amore"
Saluto agli influencer e missionari digitali – Roma, 29 luglio 2025
Nella Basilica di San Pietro, gremita di giovani e adulti provenienti da tutto il mondo, Leone XIV ha accolto influencer e missionari digitali in occasione del loro Giubileo, lanciando un forte messaggio di responsabilità e speranza per la Chiesa nell'era digitale.
Il Pontefice ha voluto parlare con parole semplici e dirette, mostrando la sua attenzione verso coloro che abitano quotidianamente gli spazi virtuali. «In questa missione c'è una seconda sfida», ha affermato, «negli spazi digitali, cercate sempre la carne sofferente di Cristo in ogni fratello e sorella». Un invito che suona come una chiamata a vivere il Vangelo anche nel mondo immateriale dei social media, tra notifiche, algoritmi e intelligenza artificiale.
Una cultura tecnologica da umanizzare
Leone XIV ha descritto la realtà contemporanea come una cultura nuova, profondamente segnata dalla tecnologia. La scienza e la tecnica – ha ricordato – non sono semplicemente strumenti, ma modificano il nostro modo di essere, influenzano la comprensione di noi stessi, il rapporto con gli altri e con Dio.
«Nulla di ciò che nasce dall'ingegno umano deve essere piegato a mortificare la dignità dell'altro», ha ammonito. Per il Papa, la vera sfida della Chiesa e dei cristiani oggi è nutrire una cultura di umanesimo cristiano, capace di custodire l'uomo anche quando tutto sembra digitalizzato e automatizzato.
Rivolgendosi ai presenti, il Pontefice ha invitato a non considerare la rete solo come un luogo di produzione di contenuti, ma uno spazio di incontro autentico:
«Non si tratta semplicemente di generare contenuti, ma di incontrare cuori. Cercare chi soffre, chi ha perso il senso della vita, chi ha bisogno di guarire le proprie ferite».
Il Papa ha insistito anche sull'importanza della sincerità: per poter incontrare gli altri, è necessario prima riconoscere le proprie povertà, cadere le maschere e lasciarsi raggiungere dal Vangelo.
"Andate a riparare le reti"
Il momento più suggestivo del discorso è stato quando Leone XIV ha lanciato un invito concreto:
«Andate a riparare le reti».
Riferendosi al Vangelo di Matteo (4,21-22), il Papa ha ricordato come Gesù abbia chiamato i primi apostoli mentre riparavano le loro reti da pesca. Oggi, ha detto, la Chiesa è chiamata a fare lo stesso, ma in un senso nuovo:
-
riparare le reti digitali spezzate,
-
costruire reti di relazioni,
-
tessere reti di amore e condivisione gratuita.
Leone XIV ha descritto queste nuove reti come spazi di autentica amicizia, dove la solitudine possa essere vinta e dove la logica dei numeri non prevalga sulla qualità dell'incontro.
«Non contate i follower», ha ammonito, «ma cercate di incontrare l'altro nella sua verità».
Le reti digitali devono diventare luoghi dove ricucire ciò che si è spezzato, dove nessuna "bolla" impedisca di ascoltare i più deboli. Sono, nelle parole del Pontefice, "reti che liberano, reti che salvano, reti di verità", fino a diventare parte di una sola, grande rete: la rete di Dio.
Agenti di comunione nel mondo digitale
Il Papa ha poi rivolto un appello accorato a chi opera nel web: diventare agenti di comunione, rompendo le logiche di divisione e polarizzazione che spesso caratterizzano le piattaforme digitali.
Il mondo digitale, ha osservato, amplifica le tentazioni dell'individualismo e dell'egocentrismo. Per questo i cristiani sono chiamati a essere centri di luce e di pace, capaci di rispondere alle fake news, alla superficialità e all'odio online con la bellezza della Verità (cfr Gv 8,31-32).
La pace, ha sottolineato, deve essere cercata, annunciata e condivisa, non solo nei luoghi di guerra ma anche nei cuori svuotati di chi ha perso il senso della vita e il gusto della spiritualità.
«Abbiamo bisogno di discepoli missionari digitali», ha detto, «capaci di portare il dono del Risorto fino ai confini della terra e ai confini esistenziali dove sembra non esserci speranza».
Verso una nuova dottrina sociale digitale
Durante il saluto, Leone XIV ha annunciato che la sua prima Enciclica riguarderà le nuove tecnologie e la dignità dell'uomo, come sviluppo della Dottrina sociale della Chiesa inaugurata da Leone XIII con la Rerum Novarum.
Se alla fine dell'Ottocento la Chiesa affrontava le sfide della rivoluzione industriale, oggi è chiamata a discernere le sfide della rivoluzione digitale:
-
intelligenza artificiale,
-
economia dei dati,
-
privacy e libertà personale,
-
rischi di manipolazione culturale,
-
opportunità di evangelizzazione e di promozione della giustizia sociale.
Questa nuova fase della dottrina sociale, ha detto il Papa, sarà una "dottrina sociale digitale", capace di indicare principi etici e spirituali per umanizzare la tecnologia e fare della rete un luogo di incontro e di speranza.
Un Giubileo digitale di speranza
Il saluto di Leone XIV si è concluso con una benedizione rivolta a tutti i presenti e, simbolicamente, a chiunque abiti gli spazi digitali.
«Andate nei vostri canali e nelle vostre piattaforme», ha esortato, «e portate Cristo Vivo in ogni pixel. Costruite reti che salvano, reti di luce, reti di amore».
Il messaggio di oggi si inserisce pienamente nello spirito giubilare: una Chiesa che non teme le sfide del presente, ma che le abbraccia per trasformarle in opportunità di evangelizzazione e di comunione.
Così, in un'epoca segnata da intelligenza artificiale, social network e comunicazione globale, Leone XIV ha tracciato la strada per un cristianesimo che non si ritira, ma illumina anche il continente digitale con la luce del Vangelo.
Marco Baratto
Nessun commento:
Posta un commento