Città del Vaticano, 5 settembre 2025 – Nella Sala del Concistoro, davanti ai giovani del Consiglio del Mediterraneo, Papa Leone XIV ha pronunciato un discorso che si candida a tracciare una vera e propria "politica mediterranea" della Chiesa. Non un intervento circoscritto al dialogo interreligioso, ma un messaggio universale: il Mediterraneo deve tornare a essere spazio di incontro, di vita e di speranza, e non teatro di conflitti e divisioni.
Un Mediterraneo da riconciliare
«Non arrendetevi all'indifferenza né alla logica dei muri», ha detto il Papa, invitando i giovani ad avere il coraggio di osare un futuro diverso. «Siate germogli di pace là dove cresce il seme dell'odio e del risentimento». Con parole forti, Leone XIV ha richiamato l'eredità del sindaco Giorgio La Pira, convinto che la pace nel Mediterraneo possa diventare fondamento della pace mondiale.
Il Pontefice ha parlato di un mare che troppo spesso è diventato "tomba per i morti", con chiaro riferimento alle tragedie dei migranti. Al contrario, ha ribadito, esso deve tornare "giardino di vita e crocevia di fraternità".
Giovani protagonisti
«Voi non siete il domani, siete l'oggi della speranza», ha scandito, spronando i ragazzi a non aspettare che siano altri a fare il primo passo. Per Leone XIV, la forza delle nuove generazioni è quella di non rassegnarsi, di ribellarsi al cinismo e di trasformare il male in bene attraverso impegno, creatività e solidarietà concreta.
Religioni e dialogo
Un passaggio centrale è stato dedicato alle religioni: «Esse sono state, e a volte sono ancora, strumentalizzate per giustificare la violenza. Dobbiamo smentire con la vita queste forme di blasfemia che oscurano il Nome Santo di Dio». Da qui l'appello a coltivare spiritualità e preghiera come linguaggi universali dell'incontro.
Un messaggio per l'Europa
Il discorso è stato anche un monito all'Europa, spesso ancora legata a un approccio eurocentrico. Per il Papa, il Mediterraneo deve essere il cuore pulsante di una nuova visione: «L'orizzonte del credente non è quello dei fili spinati, ma dell'accoglienza reciproca». È un invito a ripensare politiche e relazioni, mettendo al centro la dignità delle persone e la giustizia sociale.
Uno sguardo al futuro
Le parole del Pontefice aprono prospettive concrete: mi auguro che, sulle orme di Giovanni Paolo II e di Francesco, Leone XIV possa recarsi in Marocco, simbolo di dialogo tra i figli di Abramo. Sarebbe un gesto altamente simbolico per confermare che il Mediterraneo è lo spazio della pace, e non il confine delle paure.
Un discorso, quello di oggi, che consegna ai giovani del Consiglio del Mediterraneo una missione: essere tessitori di fraternità e artigiani di un mondo più giusto, partendo proprio dalle sponde del "mare nostrum".
Marco Baratto